…PENSACI…
Capita di non valorizzare ed apprezzare le persone care e capita di non valorizzare se stessi.
Tempo fa una cliente mi espresse la Sua insoddisfazione circa la vita di coppia che conduceva, in particolare verso l’atteggiamento del compagno : era sempre trascurato sia nell’estetica che nel rapporto di coppia, dava per scontata ogni cosa, compresa l’attrazione che poteva esercitare sulla convivente. Lei era sfiduciata e iniziava a perdere interesse verso quella persona e quella vita, anche se con estremo dispiacere.
Chiesi alla Signora di accompagnarLa per una passeggiata per le vie centrali della città e, mentre camminavamo, Le chiesi dimenticare per una oretta il compagno, di guardarsi attorno senza tabù, osservando con attenzione i primi cento uomini che avremmo incrociato e La avrebbero potuta interessare al punto di immaginare un appuntamento con uno di loro.
Seduti al tavolino di un bar, passammo in rassegna le Sue impressioni, aveva individuato un paio di persone ma per vari motivi, abbigliamento, espressione, empatia…, nessuno di loro poteva essere lontanamente paragonato al Suo compagno.
Le consigliai di riflettere ed eventualmente spronare il convivente ad una maggiore attenzione al loro rapporto, anche rinnovando Lei stessa il look ed il modo di porsi, le chiesi anche di combinarmi un incontro per un caffè con il compagno, evitando la Sua presenza, cosa che avvenne.
Durante il caffè capii di poter osare e, con discrezione, proposi al compagno di curarsi maggiormente, di iscriversi ad una palestra (la frequentazione di un centro fitness aumenta l’attenzione alla propria persona nel suo insieme) e di pensare al valore che attribuiva al rapporto con la convivente. La prese bene!
Sono un atleta impegnato da diversi anni in una disciplina sportiva nella quale, nonostante l’impegno costante, con i miei soli sforzi non riuscivo a superare la mediocrità. I risultati tardavano ad arrivare e gli obiettivi che volevo assolutamente centrare si allontanavano irrimediabilmente. La motivazione per sostenere il peso e la frequenza degli allenamenti si affievoliva sempre più, tanto che avevo cominciato a pensare che forse era meglio smettere: sarò presuntuoso ma la mediocrità non mi si addice. Ho però fatto bene a non appendere la mia passione sportiva al chiodo perché nel frattempo ho conosciuto il personal coach Roberto Butta e grazie alla sua esperienza e professionalità sono riuscito a invertire la rotta e ora le soddisfazioni, che invano ho inseguito per anni, sono finalmente arrivate.
Grazie Roberto!!
Luca
Quando, grazie a un amico che lo apprezzava anche dal punto di vista professionale, ho conosciuto il personal coach Roberto Butta, venivo da un periodo di disordine esistenziale che mi aveva precipitato in una sorta di poco invidiabile prostrazione generale. Ciò mi impediva non solo di raggiungere performances sportive per me abbastanza abituali ma purtroppo mi spingeva verso una crescente disisistima. Girovagavo per l’Europa senza meta e senza obiettivi di sorta. Per cercare di risalire la china avevo cercato di superare le severissime selezioni per partecipare al Camel Trophy e di altre più dure competizioni sportive a livello internazionale ma senza successo. Ora, grazie ai consigli e alla terapia d’urto cui mi ha sottoposto il noto personal coah lecchese, sono riuscito nell’intento e a ritrovare quell’equilibrio psicofisico che è la necessaria premessa per cimentarsi con imprese che non sono alla portata di ogni comune mortale. Tutto questo è stato possibile proprio grazie a Roberto e ai suoi insegnamenti che mi hanno consentito anche di riequilibrare altri importanti aspetti della mia vita personale, prima fuori controllo.
Con riconoscenza.
Edward